mercoledì 12 marzo 2008

CASCATE DELLE MARMORE (UMBRIA)



La Cascata delle Marmore, con la sua stupefacente bellezza, appare come una scrosciante colonna d'acqua che si distribuisce su tre salti coprendo un dislivello di 165 metri e avvolgendo la rigogliosa vegetazione in una nuvola di schiuma bianca!
Lo scenario mozzafiato che si presenta agli occhi del visitatore è il frutto di oltre duemila anni di lavoro da parte dell'uomo che, a partire dall'età romana, ha tentato di canalizzare le acque del fiume Velino per farle precipitare nel sottostante fiume Nera.
La sua storia ha inizio nel 271 a.C., quando il Console Curio Dentato intraprese un'opera di bonifica della pianura reatina, facendo realizzare un canale di oltre due chilometri terminante sul ciglio della rupe di Marmore. In archeologia, l'impronta lasciata dagli Antichi sul territorio è testimoniata dai numerosi reperti rinvenuti nel tempo.
Affermatasi, nel corso dei secoli, come uno dei fenomeni più grandiosi della natura, la spumeggiante caduta di acqua assunse un ruolo di protagonista nell'arte e nella letteratura, divenendo meta di molti intellettuali che, lungo il percorso del Grand Tour, si recavano in Italia e a Roma per intraprendere gli studi sulla classicità.
Arte e Letteratura
La prima testimonianza della Cascata delle Marmore nella storia della letteratura risale all’epoca romana: Virgilio, nel VII libro dell’Eneide, fa riferimento ad “una valle d’oscure selve e tra le selve un fiume che per gran sassi rumoreggia e cade”. Ancora Dante Alighieri nel canto XX del Paradiso scrive “ Udir mi parve un mormorar di fiume – che scende chiaro giù di pietra in pietra – mostrando l’uberta del suo cacume”.Ma è solo a partire dagli inizi del 1600 (subito dopo la realizzazione dell’ultimo e definitivo canale clementino) che la Cascata comincia ad acquisire un ruolo di rilevanza nella cultura figurativa e poetica europea, colpendo l’immaginario di poeti, disegnatori e pittori, soprattutto vedutisti. Molti viaggiatori, provenienti da Firenze e diretti a Roma, si spingevano fino alla Cascata: le difficoltà di visita del luogo erano facilmente superabili con l’aiuto di guide che conducevano i viaggiatori, a cavallo, oltre Villa Graziani sino al terrazzamento panoramico di monte Pennarossa dal quale si poteva godere di una superba vista della caduta d’acqua.

Per mangiare vi consiglio IL GROTTINO DEL NERA dove potrete ordinare i gamberi di fiume.
Basta seguire la statale verso nord per un km.

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